Nascita durante un temporale: tutto andrà bene! - Compassion Svizzera
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    Paese: Filippine
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    Genere : Bambino
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Nascita durante un temporale: tutto andrà bene!

L’ospedale era troppo lontano quando Nopolo entra in travaglio. Il racconto di una nascita sostenuta dal programma di sopravvivenza.

programme de survie compassion

Nuvole basse e scure si estendevano sul villaggio. Sembrava che stessero toccando il proprio riflesso sul fiume: un segno inequivocabile di forti piogge in arrivo. Quella sera il vento era sempre più forte, il livello del fiume saliva e tutti i genitori radunavano i loro figli a casa. “Ora non c’è più nessuno che si avvicini al fiume”.

Nopolo, 21 anni, era quasi al termine della gravidanza del suo secondo figlio. La semplice cena della famiglia quella sera si svolse felicemente, Nopolo aveva preparato tutto l’occorrente per andare in ospedale il giorno dopo.

La serata procedeva tranquillamente, ma all’improvviso, il dolore acuto di una contrazione. Non c’erano dubbi. In un istante, capì che il suo bambino sarebbe nato quella notte.

Il marito, corso sotto la pioggia battente a casa del vicino, che aveva un telefono, voleva avvisare subito il personale del programma di sopravvivenza di Compassion e cercare la doula (un’ostetrica) più vicina.

La famiglia di Nopolo vive sulle rive del fiume Moei, che costituisce il confine tra Thailandia e Myanmar. Il marito lavora come operaio a giornata e dipende dai lavori nelle vicinanze. Essendo apolide, tuttavia, guadagna molto meno del salario minimo. In alcuni mesi, la famiglia aveva a disposizione al massimo 40 franchi. Durante la pandemia, spesso portava a casa meno di 20 franchi al mese.

Nopolo è solita recarsi a piedi al Centro Compassion per partecipare al programma di sopravvivenza per mamme e neonati. Tuttavia, con l’avanzare della gravidanza, il centro ha coperto il costo del viaggio in barca, poiché la distanza era troppo grande e la strada troppo impervia per poter viaggiare in sicurezza. 

È stato durante il programma di sostegno che Nopolo ha imparato per la prima volta a conoscere i controlli medici durante la gravidanza. “Non avevo mai sentito parlare di questa opzione prima d’ora e sono molto grata di aver ricevuto l’aiuto necessario”.

Nopolo aveva già usufruito del programma di sopravvivenza durante la sua prima gravidanza, quando aveva solo 17 anni.

Quella notte era chiaro per lei,  che non avrebbe raggiunto l’ospedale in tempo per il parto. I battelli sul fiume circolano solo al mattino dalle 6 alle 10 e la sera dalle 16 alle 18.

Inoltre, fuori imperversava un violento temporale. Non c’era altra possibilità che far nascere il suo bambino a casa.

Le contrazioni aumentavano rapidamente, insieme alla paura. Quando all’improvviso alla porta, con suo grande sollievo, si presenta il personale del programma di Compassion mamme e neonati. Erano lì, con la doula, per aiutarla a partorire.

Il primo pianto del suo secondo figlio si fece largo tra il tamburellare della pioggia, e Nopolo si lascia andare e ride tra le lacrime. Chiama suo figlio Krittamet, che significa “uomo saggio e onorevole”.

Fuori, la pioggia continuava a scrosciare, ma la piccola famiglia non se ne preoccupava più.

Per le mamme e i neonati che vivono in condizioni di estrema povertà, il programma di sopravvivenza significa: essere protetti.