UN mondo separa Queste due gravidanze - Compassion Svizzera
Robert

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    Paese: Togo
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    Età: 9
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    Genere : Bambino
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UN mondo separa Queste due gravidanze

Tina della Svizzera e Rita del Togo, raccontano questo particolare momento della loro vita e il lavoro determinante del Programma Mamme e Neonati di Compassion.

«Sono incinta»

Tina, Svizzera: Quando ho visto la seconda barra apparire sul mio test di gravidanza, la mia gioia è stata immensa. Stavo per diventare mamma! Naturalmente ero nervosa: spesso si leggono storie non a lieto fine. Tuttavia, sapevo che in Svizzera c’era il 100% di possibilità che tutto andasse bene per la madre e il bambino. A quasi 28 anni, avevamo una piccola casa, una buona situazione lavorativa, due gatti. Eravamo pronti ad avere un figlio e ci aspettavamo il meglio.

Rita Mabui, Togo: Ancora una volta, una donna del nostro villaggio ha perso il suo bambino durante il parto. Accarezzo la mia pancia crescente e cerco di non avere paura: «Si, Il mio bambino ed io siamo in buona salute». Secondo le ostetriche, le donne che perdono il figlio alla nascita sono spesso quelle che non hanno fatto alcun controllo durante la gravidanza. Fortunatamente non ne ho perso nessuno.

Ma cosa succederà dopo la nascita? Ogni giorno, siamo di fronte alla povertà. Ci è già capitato di non avere nulla da mangiare per diversi giorni. Questo era prima di Compassion. Ora so che il futuro per mio figlio è pieno di speranza.

Sono in attesa del quarto bambino. Ma è la prima volta che sono inserita nel programma Mamme e Neonati (CSP). Ho potuto seguire delle preziose formazioni sulla salute della donna durante la gravidanza. Ho anche conosciuto Gesù e la speranza di cui è il messaggero. Prima, quando avevo dei dolori, andavo dal guaritore del villaggio, spesso la situazione peggiorava. Oggi prego Gesù e mi fido di lui. Lui veglia sempre su di me.

In Togo una donna su 46 muore durante il parto.

In Svizzera, una donna su 9500 muore durante il parto.

«Ho la malaria» «Voglio delle fragole»

Rita, Togo: Le donne incinte dovrebbero mangiare quando hanno fame. Ho imparato questo al CSP di Compassion. Inoltre ho scoperto che mangiare frutta come mango, arance, ananas o anguria mi fa bene. Mangio anche la manioca ogni giorno, che è ottima per la salute.

Sono grata di aver avuto la possibilità di imparare come nutrirmi correttamente grazie al programma mamme e neonati. Mi ha permesso di restare in buona salute, dopo uno spavento durante i primi mesi della gravidanza. In effetti avevo preso la malaria. Compassion mi ha portato all'ospedale dove ho potuto ricevere farmaci adatti anche per il mio bambino.

Tina, Svizzera: «Ho bisogno di fragole!»

Le donne incinte non dovrebbero dimenticare di mangiare quando hanno fame. Dovevo mangiare quasi tutto il tempo per non essere di cattivo umore. Non potevo andare a lavoro senza una «scorta» di cibo. Prima della gravidanza, prendevo gli acidi folici da quasi un anno per assicurarmi che lo sviluppo di mio figlio, una volta arrivato, andasse bene.

«Il mio bambino mi sente»

Rita, Togo: Prima di entrare nel programma di Compassion, non sapevo che un neonato già dal grembo potesse sentire. A differenza delle mie precedenti gravidanze, raccontavo storie e pregavo per il bambino che stavo aspettando. Alcune volte reagiva, ed io prendevo dei calci. Poteva anche fare male! Questo dimostra che il bambino è vivo ed è in buona salute.

Tina, Svizzera: Quando ho iniziato a sentire il mio bambino, pensavo fosse troppo frequente. Al mattino presto e prima di coricarmi, volevo dormire, ma non era possibile, dava costantemente dei calci.  Sapevo che era normale sentire i suoi movimenti, significava che stava bene.

Ho spesso «giocato» con i suoi piedini ricevendo le sue  risposte. Gli raccontavo delle storie e cantavo canzoni. Sentivo nel mio cuore che sarebbe stata una bambina e dopo l’ecografia, ho avuto la conferma.

Rita in compagnia di due collaboratori del centro CSP di Compassion

Due nascite si diverse, eppure così simili

Rita, Togo: Nel mio villaggio, ci sono solo infermiere e ostetriche. I medici sono nelle città. Vado a piedi per le mie visite. L'ostetrica controlla la mia pressione sanguigna, la temperatura, il polso e il peso, e posso anche sentire il battito cardiaco del mio bambino.

Quando inizierà il travaglio,  camminerò per dieci minuti fino al centro sanitario. Prenderò un cesto, una spugna, un profumo, del sapone, dei vestiti e dei pannolini. Alla nascita, a parte l'ostetrica, nessun altro sarà presente. Gli uomini non partecipano mai, spesso molte donne partoriscono contemporaneamente. Vorrei ci fosse mio marito al mio fianco. Spero di ricevere da lui dei fiori. Sarebbe meraviglioso.

Tina, Svizzera: Andavo regolarmente dal mio medico. L'ecografia, mi permetteva di sentire il battito del suo piccolo cuore. Prendevamo le sue misure, per sapere come stava crescendo. Controllavamo la mia pressione sanguigna e il mio emogramma. Quando ho iniziato ad avere mal di schiena, il mio medico mi ha mandato a fare fisioterapia. Ho anche ricevuto una prescrizione per le vitamine perché avevo bisogno di ferro e magnesio.

La nascita è avvenuta all'ospedale cantonale. Cinque settimane prima della data ufficiale, ho perso le acque all’ 1:40. Poichè mia figlia non era ancora in posizione non sentivo le contrazioni. Sono stata ricoverata immediatamente. Dovevo prendere antibiotici contro ogni possibile infezione. Il mio bambino ed io venivamo controllati giorno e notte.

Dopo otto giorni, lo staff medico ha eseguito un taglio cesareo. Erano presenti una dozzina di specialisti: diversi medici, un'ostetrica e persino un pediatra che hanno immediatamente controllato la mia piccola prematura.

Lei è qui. È  in buona salute. Potremmo essere entrambe morte.

Di ritorno a casa

Rita, Togo: Una volta a casa, mia sorella sarà lì per aiutarci. I pannolini saranno i più importanti ma avrei anche bisogno di vestitini. Vorrei poter avere una culla ma non è possibile. Quando il bambino avrà otto giorni, ci sarà una cerimonia e riceverà un nome. Tutta la famiglia e gli amici, saranno presenti, riceveremo dei regali, dei vestitini per il bambino e forse anche un pò di denaro per noi.

Tina, Svizzera: Siamo rimasti altri cinque giorni in ospedale prima di poter tornare a casa. L'ostetrica passava quasi ogni giorno da noi per rispondere alle mie domande, verificare il mio recupero e misurare la crescita della piccola. Mia madre è venuta spesso ad aiutarmi così potevo riposare. La bimba è cresciuta bene ed anche l’allattamento al seno è andato bene. Le ho potuto dare il mio latte per sei mesi ed ho potuto avere un’alimentazione corretta.

Speranza e sogni per i miei figli

Rita, Togo: Prima non avevo nessuna speranza, ne sogni, per i miei figli. Desideravo semplicemente che sopravvivessero e diventassero persone onorevoli. Lo desidero ancora, ma ora posso sognare una vita migliore per loro. Per questo bambino che è nel mio ventre ad esempio, vorrei che potesse diventare un buon avvocato.

Tina, Svizzera:
Oggi, desidero più di ogni altra cosa che i miei due bambini possano realizzare i loro sogni, che trovino amore, felicità e successo. Mi piacerebbe che trovassero e raggiungessero il loro potenziale e usassero i loro doni e le loro risorse per cambiare e migliorare il mondo.

Raggiungere altre «Rita»

Ogni giorno 800 donne muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto, per mancanza di cure adeguate. Dato che corrisponde a 33 donne per ora.

Il programma per le Mamme e i Neonati di Compassion si impegna concretamente a ridurre queste tristi statistiche. Attraverso questo servizio, non facciamo solo tutto il possibile per mantenere in vita le mamme e i loro bambini. Vogliamo anche dare loro i mezzi per costruire una vita familiare in completa sicurezza e piena di speranza.

Con 30.- al mese puoi sotenere una mamma e il suo bambino durante la gravidanza o per il primo anno di vita del neonato

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